Per le amministrazioni pubbliche, ed in particolare per le società, i consorzi, le agenzie, gli istituti, le Autorità e le Fondazioni che, in un modo o nell’ altro, fanno comunque capo allo Stato, è tempo di rinnovi. Rinnovi, cioè, delle ambitissime cariche al loro vertice e dei rispettivi consigli di amministrazione: una torta da circa 200 poltrone che aspetta solo di essere equamente – si spera – spartita.
>Le novità del decreto legge sui debiti delle pubbliche amministrazioni
Dopo la nomina del capo della Polizia, resta infatti ancora da eleggere il presidente del Copasir e quello della Commissione di Vigilanza Rai, il cda e il collegio sindacale della Sace, i vertici del Fondo italiano di investimento, nonché quelli della Sogin e delle controllate del Ministero del Tesoro – Sicot, Mefop, Finmeccanica e Ferrovie dello Stato. Che a loro volta, come quest’ ultima, possono avere al loro seguito altre controllate i cui cda sono parimenti in scadenza di mandato – ad esempio RFI, Fercredit e Italfer.
>Arriva un disegno di legge per l’attività di lobbying
Nello specifico, tuttavia, la questione della scelta dovrebbe essere più semplice per Ferrovie dello Stato, per la quale si prevede una riconferma di Moretti al vertice come amministratore delegato, ma ancora del tutto aperta per Finmeccanica, per la quale il Tesoro ha preso tempo.