Dopo che la Yellen ha comunicato ai mercati come la Fed avesse intenzione di mantenere i tassi fermi per un prolungato periodo di tempo dopo la fine del QE, ieri abbiamo preso atto che all’interno del braccio esecutivo della politica monetaria americana alcuni membri hanno iniziato a discutere di possibili rialzi di tassi a ritmi più sostenuti di quanto il mercato si possa attendere, un passo di normalizzazione di politica monetaria che verrà, a quanto pare, comunicato in anticipo ai mercati, più tardi nell’anno in corso. “Meeting participants continued their discussion of issues associated with the eventual normalization of the stance and conduct of monetary policy, consistent with the Committee’s intention to provide additional information to the public later this year, well before most participants anticipate the first steps in reducing policy accommodation to become appropriate. The staff detailed a possible approach for implementing and communicating monetary policy once the Committee begins to tighten the stance of policy. The approach reflected the Committee’s discussion of normalization strategies and policy tools during the previous two meetings”.Questo un veloce stralcio dei verbali.
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Il dollaro americano ha beneficiato di quanto comunicato, con acquisti su euro e sterlina che sono andati ad amplificare l’effetto di discesa di breve periodo visto da qualche giorno sulle due divise, a causa appunto dei dati macro rilasciati, spiega Matteo Paganini di Dailyfx, oltre che ad acquisti sullo yen e sul dollaro australiano (che completano il quadro dollaro-centrico) ed a borse che rimangono sostenute, pur essendo passato un messaggio di warning da parte della Fed.
Questa reazione dei listini va a confermare pienamente lo scenario delineato nei mesi addietro, dove vedevamo la possibilità di storni non definitivi una volta che il livello di acquisti di asset a sostegno dell’economia a stelle e strisce fosse sceso sotto i 30 miliardi, per poi eventualmente assistere a tentativi di ritorni sui massimi, in atto dalla seconda settimana di agosto. Ora occorre prestare attenzione perché il mercato si attende delle comunicazioni chiare da parte della Fed, i dati macro nel frattempo inizieranno a soffiare via le nuvole dal cielo, iniziando a far capire quali tempistiche possano essere adottate dalla banca centrale Usa.