Investire 80 miliardi in aeroporti per evitare contraccolpi al Paese non è una frase a caso o ad effetto ma è la ricetta che la Cassa Depositi e Prestiti propone all’Italia che ancora fatica a venire fuori dalla crisi. Il pericolo di non fare queste operazioni è avere problemi tra 10 anni.
Se non s’investe nella realizzazione di nuovi scali aerei, entro 10 anni è possibile che ci siano problemi di congestione degli scali e che ci sia un decadimento del servizio aereo che inciderà negativamente sulla competitività nazionale. Un effetto a catena che nessuno vorrebbe mai trovarsi di fronte.
> Migliorano i numeri del traffico aereo
La Cassa Depositi e Prestiti è chiara sulla tempestività dell’intervento. Bisogna aumentare la capacità di gestione del traffico aereo tricolore per non trovarsi di fronte a problemi di traffico e calo della competitività tra 10 anni, con ripercussioni importanti sull’economia nazionale.
Nel report di luglio, sintetizzato anche da Repubblica.it, si legge:
Il contributo complessivo del sistema aeroportuale all’economia italiana è stimato pari al 3,6% del Pil” considerando “l’impatto diretto, indiretto e indotto degli scali” sia l’impatto “catalitico”, cioè il ruolo “del trasporto aereo e di un sistema aeroportuale efficiente come fattori abilitanti per lo sviluppo economico di un Paese”.
Il potenziamento della capacità degli scali, si legge sempre nel report,
“dovrà essere realizzato in primis razionalizzando e ottimizzando la capacità esistente, in secondo luogo favorendo l’utilizzo di quella disponibile negli scali più piccoli che possono fungere da ‘riserva di capacità’ per quelli più grandi in coincidenza dei picchi di traffico o specializzarsi progressivamente su particolari segmenti di attività.