Ci sono banche che più di altre hanno dimostrato di essere in difficoltà ma per loro ora sono stati presi dei provvedimenti. Siccome i consumatori temono per i loro risparmi, ecco qualche notizia in più sui salvataggi già effettuati. In questo articolo parliamo della Banca dell’Etruria.
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Le banche che hanno vissuto la crisi e adesso sono rinate non possono e non devono essere messe di nuovo in una condizione critica. Insomma, il boicottaggio, per quanto nasca da una cocente delusione, potrebbe danneggiare ulteriormente i consumatori.
L’Ad della Banca dell’Etruria porta in campo i suoi numeri e lancia anch’egli un appello alle associazioni di consumatori.
”Attenzione – dice all’Adnkronos Roberto Bertola, l’amministratore delegato della Nuova banca Etruria – a non creare ulteriori vittime. Per questo raccomando a tutte le persone che incontro, istituzioni, politici e associazioni varie, che dipende anche da loro la volontà di preservare per il futuro un tesoro come la Nuova Banca Etruria, all’insegna di un domani di solidità e radicamento. Sono infatti venuto per far tornare la Banca ad avere una vera vocazione territoriale”.
Il numero uno, che lavora a stretto contatto con il presidente Roberto Nicastro riconosce che il prezzo pagato è stato pesante.
”Si poteva fare meglio? Forse. Ma in ogni caso stiamo parlando di una banca che con 130 anni è un valore per il territorio e ora si deve cercare di salvaguardare questo patrimonio”.
Da qui la disponibilità a incontrare associazioni e politici se necessario:
“io dico parliamoci, incontriamoci, ma cerchiamo anche di capire bene cosa significa questa banca per il territorio”.
Ecco cosa significa oggi Nuova banca Etruria: 170 sportelli 442 milioni di capitale sociale, 6 miliardi di attivi e 700 milioni di liquidità con un cet 1 oltre il 9%. ”E cosa facciamo? Distruggiamo tutto questo?”.