Acri è l’associazione che rappresenta collettivamente le Fondazioni di Origine Bancaria e le Casse di Risparmio Spa e il 28 ottobre ha celebrato la 91a Giornata Mondiale del Risparmio: in questa occasione vengono presentati i risultati di un’indagine di opinione effettuata presso un campione di popolazione italiana adulta.
Ecco i risultati che riguardano il capitolo sul risparmio:
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La crisi è stata anche caratterizzata dal crescente numero di persone che non vivono tranquille se non mettono da parte dei risparmi: nel 2015 questi sono il 42%, che è un dato lievemente inferiore al 46% del 2014, ma per la prima volta dopo 4 anni questi sono superati da coloro che risparmiano solo se ciò non comporta troppe rinunce (il 48%). Preferisce invece godersi la vita senza pensare a risparmiare solo l’8% degli italiani, costante rispetto all’anno scorso (11% nel 2010, 10% nel 2011, 9% nel 2012 e nel 2013, 8% nel 2014), un residuale 2% non prende posizione. Nella nuova normalizzazione della situazione, anche il risparmio fa la sua parte, e cessa di diventare un elemento ansiogeno per ridivenire una fisiologica attività del cittadino italiano. Infatti, per il terzo anno consecutivo, il dato più importante della rilevazione è che cresce ulteriormente di 4 punti percentuali la quota di italiani che negli ultimi dodici mesi sono riusciti a risparmiare: passano dal 33% del 2014 al 37% attuale, il dato più alto dal 2010 a oggi. Al contempo si riducono per il terzo anno di fila, e in modo consistente, le famiglie in saldo negativo di risparmio, dal 25% del 2014 al 22% attuale (un dato così ridotto non lo si vedeva dal 2005). Sostanzialmente costanti, al 41%, sono le famiglie che consumano tutto quel che guadagnano, senza risparmiare ma al contempo senza intaccare i risparmi accumulati o ricorrendo a prestiti. È interessante notare che la crescita di chi è riuscito a risparmiare è sostanzialmente legata al Nord Ovest (il 48% è riuscito a risparmiare) e ai giovani (il 50% ha risparmiato).