L’agenzia di rating americana Moody’s accoglie bene la notizia della rinnovata fiducia espressa dal Senato al Presidente del Consiglio Enrico Letta, sostenendo, attraverso i suoi portavoce che si tratta del miglior risultato possibile a livello economico, dal momento che il perdurare di un clima di instabilità politica non avrebbe affatto avvantaggiato la situazione economica del Paese e quella del suo rating, così importante in ambito internazionale.
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All’instabilità politica del Paese è infatti legata la debolezza del Governo e dunque le possibili, future, difficoltà nell’attuazione di quelle riforme strutturali così necessarie per la ripresa economica del Paese. Ma accanto a queste considerazioni, l’agenzia di rating americana si è anche espressa in merito al problema del debito italiano.
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Solo da pochi giorni, infatti, l’Italia ha precisato meglio il suo quadro debitorio in seguito alla redazione del Def, il Documento di Economia e Finanza, all’interno del quale sono state comprese le previsioni per il rapporto debito – PIL per la fine del 2013 e l’intero 2014.
Secondo gli esperti di Moody’s, dunque, l’Italia non riuscirà a centrare l’obiettivo impostole dalla Commissione Europea per il 2013, cioè quello del contenimento del deficit pubblico sotto la soglia del 3%.
Moody’s ricorda anche, inoltre, che nel 2009 il deficit italiano era posto al 5,5% del PIL e che soltanto il surplus primario italiano ha concesso tempo al governo in quel periodo per fare in modo che si avverasse la crescita sperata attraverso l’attuazione di apposite riforme.
Questa dichiarazioni dell’agenzia di rating americana ha però suscitato la pronta reazione degli esponenti del governo, in particolare del vice Ministro all’economia Fassina, che si è espresso sulla questione.