Le società che sono considerate non operative, secondo il fisco non possono usare più il credito Iva e quindi non possono chiederne il rimborso. Sulla normativa c’è un po’ di confusione ma tutto nasce dalla poca chiarezza o meglio dalla sovrapposizione di più definizioni.
Le società in perdita sono simili alle società di comodo, entrambe, ai fini fiscali, sono da considerare non operative. Lo stato di non operatività può essere assegnato in alcuni casi specifici.
Per esempio non è più operativa e quindi non può chiedere il rimborso Iva, l’azienda che per tre anni consecutivi risulta in perdita, oppure che per due anni risulta in perdita e nel terzo dichiara un reddito inferiore a quello minimo. Nel periodo d’imposta che segue il triennio, quell’azienda sarà considerata non operativa.
L’Agenzia delle Entrate, però, nella circolare 23/E/2012 ha sostenuto la distinzione in due categorie delle società di comodo, da una parte ci sono quelle non operative, dall’altra quelle che dichiarano delle perdite. In pratica un’azienda che sia testata come non operativa, oppure un’azienda che dichiari perdite per un triennio, oppure un’azienda che cumuli entrambe le eventualità, non può considerarsi operativa e quindi non deve avere sconti.
La società dovrà poi dimostrare che la non operatività è dovuta ad una “crisi” aziendale piuttosto che al fatto che nasconde un business, come le società di comodo.
Chissà in quanti se ne approfitteranno…