Un nuovo allarme sulle concrete possibilità di ripresa dell’economia europea arriva questa volta dal Washington, dal Fondo Monetario Internazionale, che vede all’orizzonte ancora numerosi nodi al pettine. Il primo di questi sarà appunto la debolezza della crescita, che stenterà a ripartire anche nei prossimi mesi, mentre altri problemi potrebbero essere causati dall’inasprirsi delle tensioni sociali e dall’aumento del tasso di disoccupazione.
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Per tutti questi motivi gli analisti del Fondo Monetario Internazionale lanciano un appello alla Banca Centrale Europea, perché continui ad applicare politiche e misure non convenzionali e pensi anche ad introdurre un ulteriore taglio dei tassi di interesse. Il FMI, dunque, chiede un maggiore allentamento della politica monetaria al fine di porre un freno alla frammentazione dei mercati, ponendo come priorità il fatto che le piccole e medie imprese europee possano tornare ad attingere ai serbatoi del credito.
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Oltre che dalle preoccupazioni europee, tuttavia, il vertice del Fondo appare oggi messo in trepidazione dalla possibilità che il regime ridotto della macchina statale vigente al momento in America, quello dello shutdown introdotto ad inizio ottobre, possa continuare ancora per molto tempo, causando gravi danni non solo all’economica degli Stati Uniti, ma anche all‘economia globale.
Per questo motivo, dunque, il Fondo si augura che in America il tetto del debito possa essere aumentato, in modo da evitare che si verifichino situazioni con conseguenze a catena anche sulle economie degli altri stati del mondo.
Dal punto di vista delle previsioni di crescita, infine, per Europa e Italia, il Fondo Monetario Internazionale ha mantenuto pressoché invariate le stime emesse in precedenza.