Come abbiamo ricordato anche in una serie di post pubblicati in precedenza, una delle cose da prendere sicuramente in considerazione prima della stipula di un mutuo è il tasso di interesse, che costituisce in definitiva il compenso richiesto dalla banca o dall’intermediario a cui ci si è rivolti per la concessione del finanziamento stesso.
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Sulla base del tasso di interesse applicato, infatti, i diversi tipi di mutuo presenti sul mercato vengono distinti in:
- mutui a tasso fisso
- mutui a tasso variabile
- mutui a tasso misto
- mutui a tasso doppio
- mutui a tasso agevolato.
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Che cosa si intenda per mutuo a tasso fisso e per mutuo a tasso variabile è abbastanza noto. In questo post faremo solo una piccola precisazione:
- nei mutui a tasso misto i due tipi di tasso, fisso e variabile, possono venir applicati in alternativa in base alle condizioni contrattuali
- nei mutui a tasso doppio è lo stesso piano di ammortamento a definire in anticipo il periodo di tempo in cui verrà applicato il tasso fisso o il tasso variabile.
Una cosa molto importante da ricordare sui tassi di interesse, però, è il fatto che questi ultimi sono a loro volta regolati da parametri di riferimento interbancari. I tre più famosi che è utile conoscere sono:
- l’Eurirs, preso in considerazione per il tasso fisso
- l’Euribor e il tasso di rifinanziamento della Banca Centrale Europea, presi in considerazione per il tasso variabile.