Crediti di imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno – Limitazioni previste

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 In alcuni post pubblicati in precedenza ci siamo occupati delle agevolazioni fiscali erogate dall’Agenzia delle Entrate sotto forma di crediti di imposta ad alcune imprese del centro e del sud d’Italia indipendentemente dalla loro forma giuridica, per l’acquisto di beni strumentali d’impresa.

Le agevolazioni fiscali dell’Agenzia delle Entrate per le imprese del Mezzogiorno

Dopo aver visto quale è la procedura esatta per richiedere all’Agenzia delle Entrate di beneficiare di tali crediti di imposta, in questo post concluderemo la nostra descrizione dell’agevolazione parlando delle limitazioni che è necessario tenere presente quando si sottomette la richiesta.

> Come richiedere il credito di imposta concesso dall’Agenzia delle Entrate per gli investimenti nel Mezzogiorno – II

Crediti di imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno – Limitazioni previste

Tutti i contribuenti interessati a richiedere il beneficio devono ricordare che:

  • il credito di imposta non può essere richiesto a rimborso
  • non concorre alla formazione di reddito
  • non concorre alla formazione della base imponibile IRAP
  • non è rilevante ai fini degli interessi passivi e delle spese generali.

Inoltre, la normativa fiscale in materia prevede anche che vi siano delle restrizioni in merito al cumulo del beneficio con altre agevolazioni, come ad esempio:

  • il credito d’imposta non può essere cumulato con altre agevolazioni “de minimis” se supera in tre periodi di imposta la soglia massima di 200 mila euro
  • per il calcolo della sogli in questione è opportuno fare riferimento alle date indicate all’interno del documento di concessione.

Gli aiuti economici de minimis sono gli aiuti di Stato che le nazioni dell’UE possono erogare alle imprese anche senza attendere l’autorizzazione della Commissione Europea.

 

 

 

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