Secondo una recente indagine portata a termine da due delle più importanti associazioni italiane per la tutela dei diritti dei consumatori, Adusbef e Federconsumatori, le spese di gestione dei conti correnti tra il mese di luglio e il mese di ottobre 2013 hanno subito un incremento di 5 euro l’anno rispetto all’ultima rilevazione effettuata. Il loro ISC, Indicatore Sintetico di Costo, di conseguenza, è arrivato a toccare i 347 euro.
> Le spese di gestione dei conti correnti arrivano fino a 350 euro l’anno
Le medie nazionali, invece, diffuse dalla Banca d’Italia e dall’ABI, l’Associazione Bancaria Italiana, parlano di un Indicatore Sintetico di Costo che dovrebbe aggirarsi intorno ai 100 euro l’anno. Le associazioni dei consumatori in questione hanno quindi stilato la lista degli istituti di credito presso i quali i conti correnti sono più costosi in assoluto in Italia. Ecco quali sono le banche che hanno operato i maggiori rincari:
> Perché monitorare il conto corrente anche dopo l’apertura
- la Banca di Sassari ha attualmente un Idicatore Sintetico di Costo che raggiunge i 633,15 euro all’anno
- la Banca Popolare di Mantova ha invece applicato un rincaro del 5,29% ai normali costi di gestione
- la Banca popolare di Milano ha incrementato il costo dei conti correnti del 4,97%
- per il gruppo Monte dei Paschi di Siena si registra invece l’aumento più basso, che ha fatto lievitare le spese di gestione dei conti correnti solo di 2,01 euro all’anno.
Questi sono dunque gli istituti che fanno maggiormente pagare il servizio del conto corrente. E in Europa, invece, come si dimostra la situazione? Secondo una indagine effettuata da parte della Commissione Europea su 27 paesi, l’Indicatore Sintetico di Costo di un conto corrente raggiunge i 114 euro l’anno.