L’Euribor è l’indice cui si vincolano la maggior parte dei mutui variabili accesi nel nostro paese per questo delle variazioni in rialzo o in ribasso dell’indice mandano in apprensione i cittadini mutuatari. Le ultime notizie, tuttavia, non sono delle migliori.
Durante la settimana finanziaria già archiviata, infatti, si è notato è un buon quantitativo di denaro è tornato indietro alla BCE determinando un’ascesa dell’indice. Questo movimento è stato documentato dagli analisti di Francoforte che hanno ammesso di aver avuto una restituzione dell’Ltro superiore a quella attesa.
► Scandalo tassi Euribor ora tocca alle banche tedesche
L’influenza, di questi spostamenti di denaro si è sentita soprattutto sui tassi a breve termine che sono anche quelli più sensibili alla politica monetaria. L’Euribor a 3 mesi, e facciamo soltanto un esempio, è cresciuto dallo 0,188% allo 0,214%. Il punto di partenza è considerato un livello minimo “storico”. Le attese del mercato erano ben altre. Adesso sono state riviste tutte le stime e si pensa che entro dicembre l’Euribor a 3 mesi crescerà fino allo 0,54%, che è più del doppio di quello che si prevedeva due settimane fa.
A livello di rendimenti i titoli tedeschi a due anni sono saliti fino allo 0,28% superando i Treasury USA. Secondo gli analisti questi movimenti sono legati a due cause principali: il primo è l’atteggiamento della BCE che è molto meno espansivo rispetto alla penultima riunione e poi la progressiva riduzione della liquidità che, tempo fa, aveva determinato il quasi azzeramento dei tassi.