Per la Banca d’Inghilterra si apre in questi giorni quello che può essere definito un nuovo corso. Il nuovo governatore della Bank of England, infatti, Mark Carney, alla guida del prestigioso istituto britannico a partire dal mese di giugno scorso, ha infatti dichiarato in una intervista rilasciata in questi giorni al Financial Time londinese, che il motore economico dei prossimi anni sarà ancora il mondo della finanza.
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Nonostante la crisi economica abbia un po’ fiaccato le speranze di coloro che riponevano nel mondo della finanza tutte le loro aspettative, sia a livello nazionale che a livello globale e nonostante la stessa City londinese abbia visto in questi anni ridimensionato il suo ruolo, anche all’interno dell’ottica politica nazionale, nel Regno Unito c’è chi vuole credere ancora nelle sue potenzialità.
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A differenza del suo predecessore, infatti, lord King, il nuovo direttore della Banca d’Inghilterra pensa che nei prossimi anni la City tornerà ad essere il centro nevralgico dell’economia della nazione e un punto di riferimento internazionale per l’intera economia del globo, così come è avvenuto in passato.
In previsione, infatti, nel 2050, l’economica finanziaria britannica potrebbe arrivare a smuovere un fatturato di nove volte superiore a quello dell’attuale PIL dell’Inghilterra, dal momento che fornisce alla nazione circa un milione di posti di lavoro in tutto il globo, due terzi dei quali al di fuori della capitale.
Carney, tuttavia, ha anche sottolineato che, per evitare gli errori del passato, ed in particolare errori il grande crack finanziario del 2008, il mondo della finanza deve essere opportunamente regolato e ristrutturato.