I viaggi d’affari anticipano le oscillazioni del PIL

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 Secondo una recente ricerca le oscillazioni e le tendenze del PIL, il prodotto interno lordo di una nazione, possono essere previste e anticipate anche attraverso l’analisi di un parametro diverso da quelli normalmente utilizzati dagli esperti di settore per valutare la produttività di un Paese. 

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Secondo le indagini effettuate da una importante compagnia, la Uvet, infatti, esiste una relazione significativa tra l’andamento dell’economia di un Paese e l’organizzazione di viaggi di affari e convegni. Il risultato è presto tratto. Più sono numerosi nel tempo i viaggi di affari, i convegni e le altre attività business ad essi collegate, più siamo in presenza di un certo livello di attività economica aggregata.

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Stando a questa analisi, dunque, il prodotto interno lordo di una nazione può essere dedotto anche dal valore dell’Uvet Travel Index, l’indice che riporta l’incidenza dei viaggi di affari in relazione ad un certo periodo di tempo.

Ma le analisi si sono spinte anche oltre. Altri economisti hanno infatti pensato di mettere proprio a confronto i dati del PIL italiano con quanto poteva essere in un certo senso prevedibile attraverso l’indice Uvet, che ha registrato negli ultimi 7 anni l’attività di impresa di circa 700 aziende italiane.

Il confronto ha dato in effetti risultati sorprendenti. L’andamento del PIL e quello dell’indice Uvet dei viaggi di affari sono risultati distanti solo di 0,1 punti, mentre analisi abbastanza approssimative sono state desunte anche per il livello della produzione industriale italiana.

Ebbene, per il futuro, l’indice Uvet dimostra che i viaggi di affari sono in ripresa negli ultimi mesi, almeno a livello congiunturale, e forse la stessa cosa potrà dirla anche l’Istat sul PIL.

 

 

 

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