Se una macchina, di fatto, appartiene ad un contribuente, ma formalmente è intestata alla società e risulta noleggiata dal contribuente, il fisco vuole vederci chiaro e si può arrivare fino al sequestro. Il chiarimento in proposito è stato fornito dalla Corte di Cassazione con la sentenza numero 2310 del 16 gennaio 2013.
► Le buste paga gonfiate sono fraudolente
Secondo i porporati di piazza Cavour è legittimo il sequestro disposto dal giudice penale di una vettura che formalmente è intestata ad una società e noleggiata dal contribuente indagato per il reato di emissione di fatture per operazioni esistenti. Il giudice penale, infatti, considerando l’intestazione “di comodo” della vettura, può disporne il sequestro se riesce a provare che il bene è riferibile alle persona contro cui è stata adottata una misura cautelare.
► Nelle mani del contribuente la dimostrazione delle spese
La sentenza, come sempre, parte da un fatto reale. Tutto risale alla fine del 2011, quando il legale rappresentante di una Srl ha chiesto al giudice per le indagini preliminari, di revocare il sequestro preventivo della macchina che la società proprietaria del veicolo aveva affittato al soggetto indagata con l’emissione di una regolare “lettera di noleggio”.
Il Gip ha respinto la richiesta perché in base agli elementi raccolti durante l’inchiesta, è stato possibile affermare che la macchina era di proprietà dell’indagato nonostante l’intestazione formale alla società.