Nuove possibilità all’orizzonte per le piccole e medie imprese che da tempo stanno chiedendo al governo di istituire un fondo per il sostegno della ricerca, unico investimento plausibile se si vuole recuperare il gap con le aziende delle stesse dimensioni presenti in Europa.
Il fondo potrebbe essere istituito grazie alla presentazione di un emendamento proposto da Renato Brunetta (Pdl) e Pier Paolo Baretta (Pd) – relatori alla legge di stabilità – e depositato ieri in commissione bilancio.
Ancora non ben chiaro da dove saranno recuperate le risorse economiche per i fondi né a quanto ammonteranno, ma già da oggi inizia in Parlamento l’iter per l’approvazione di questo emendamento. Secondo la proposta di Brunetta e Baretta, il fondo da istituire presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, dovrà essere alimentato con
le risorse derivanti dalla progressiva riduzione degli stanziamenti di parte corrente e di conto capitale iscritti in bilancio destinati ai trasferimenti e ai contributi alle imprese.
Secondo le prime stime il fondo potrebbe essere, inizialmente, di 800 milioni di euro derivanti dalle agevolazioni nazionali sacrificabili, alle quali si aggiungono gli aiuti regionali che porterebbero il totale a circa 5-600 milioni di euro. Se l’emendamento avrà esito positivo, la palla passa al ministro dell’Economia, che, entro 30 giorni dall’approvazione della stabilità, dovrà precisare quali manovre fare per ricavare le risorse da destinare al fondo per la ricerca.
Oltre a questo, al Ministro sarà anche lasciato il compito di decidere le modalità di erogazione del fondo e i requisiti per la richiesta.