L’Organizzazione per la Cooperazione e Sviluppo Economico, ha reso pubblico il consueto Economic Outlook. Poche buone nuove per quanto riguarda l’Italia, che pur plaudendo per il lavoro fatto nel settore del consolidamento fiscale, insiste che il rapporto tra deficit pubblico e Prodotto interno Lordo, è ancora a livelli troppo elevati. Pertanto potrebbero rendersi obbligatorie ulteriori manovre di riaggiustamento dei conti.
In pratica L’organizzazione parigina, invita l’esecutivo italiano a “mettere in pratica le recenti riforme per rafforzare l’ancora debole ripresa e un’ulteriore riduzione delle tasse sul lavoro dovrebbe essere parte di una coerente riforma fiscale complessiva”.
>Dov’è arrivato il debito italiano
Le previsioni dell’Ocse sul rapporto deficit/Pil sono di una stabilizzazione al 3% nel 2013 e un calo ulteriore nel 2014 intorno al valore del 2,8% spingendosi poi nel 2015 a raggiungere il 2%. Tuttavia insiste l’Organizzazione, il livello del debito, anche a causa della difficile congiuntura economica, potrebbe essere visto anche in peggioramento, passando dall’attuale 145,7% del Pil nel 2013 al 146,7% del Prodotto interno lordo per il prossimo anno, per poi rientrare al 146,1% del Pil nel 2015.
>Il debito pubblico italiano sale a 2.068 miliardi di euro a settembre 2013
“Il generale miglioramento del deficit è stato sostanziale nel 2013 e il rapporto deficit/Pil del 3% che verrà probabilmente raggiunto nel 2013 riflette l’appropriato funzionamento degli stabilizzatori automatici”, si stima nell’outlook, “tuttavia, con il rapporto debito/Pil ancora in crescito, nel 2014 e nel 2015 serve un consolidamento fiscale almeno pari a quanto programmato”.
Comunque nel Bel Paese sembra che il ciclo economico stia migliorando ravvisando addirittura una crescita nel 2014 e nel 2015, grazie soprattutto ad un allentamento del consolidamento fiscale e da una crescita delle esportazioni.