Gli analisti internazionali sono concentrati sulla situazione europea perché dall’equilibrio del Vecchio Continente, in un’epoca in cui tutti i mercati sono intimamente legati, dipende anche la stabilità degli Stati Uniti e del settore asiatico.
La crisi nella zona Euro non è finita, ce lo sentiamo ripetere da più fronti, ma nessuno smette di cercare gli indizi che dimostrino qualche barlume di ripresa. Così, nel blog Free Exchange del The Economist, apprendiamo che nel Vecchio Continente la ripresa è iniziata, ma è visibile soltanto in Germania, mentre dobbiamo restare in allerta per quel che sta succedendo in Francia.
►Il rallentamento della Germania è finito
In pratica in tutta l’Europa continua la contrazione del PIL ma ad un ritmo inferiore al previsto e l’attività in Germania, al contrario, ha trovato modo di espandersi nel primo mese dell’anno. L’altro pezzo forte dell’UE è la Francia, dove il presidente neoeletto ha trovato coraggio di dire la sua all’Europa. La proposta anti-crisi di Hollande, però, ha fatto un po’ irritare la Germania che ha cercato di mettere sotto il tappeto il problema dei suoi vicini.
In pratica i tassi sui titoli francesi salgono quando i mercati vanno verso la soglia risk-on e siccome questo accade per la Francia, ma non per la Germania, il primo dei due paese è automaticamente relegato nella posizione di “paese periferico”.