Il rapporto tra il TFR e la cessione del quinto

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 La cessione del quinto, come è noto, è quel particolare tipo di finanziamento che viene erogato in genere a lavoratori dipendenti e pensionati solo sulla base della garanzia offerta dall’accredito mensile dello stipendio o della pensione. Nelle cessioni del quinto, infatti, l’importo erogato viene rimborsato ogni mese grazie al versamento di una rata che viene detratta alla fonte, pari ad un quinto della pensione o dello stipendio. 

La cessione del quinto su contratti a tempo determinato e atipici

Di conseguenza, nella cessione del quinto è il datore di lavoro che si impegna ad effettuare la trattenuta o l’ente pensionistico di riferimento, mentre al lavoratore o al pensionato arriva lo stipendio o l’assegno previdenziale già decurtato dell’importo mensile previsto dal piano di ammortamento.

Quando e come richiedere il rinnovo ante termine della cessione del quinto

Spesso, però, la garanzia offerta dallo stipendio o dalla pensione non è l’unica che le banche e gli istituti di credito richiedono. Alcuni intermediari finanziari sono soliti cioè farsi rilasciare anche una seconda garanzia, costituita dal Trattamento di Fine Rapporto o TFR del lavoratore stesso.

Il Trattamento di Fine Rapporto, infatti, può essere utilizzato come garanzia nel caso in cui il lavoratore perda il proprio impiego. In questi casi le finanziarie e le banche sono solite ottenere il rimborso del credito proprio attraverso il TFR prima ancora di rivalersi sulla polizza assicurativa che in genere viene stipulata insieme alle cessioni del quinto.

Il TFR usato come garanzia di una cessione del quinto autorizza quindi il finanziatore a prelevare dalla liquidazione il debito residuo fino alla sua estinzione.

 

 

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