Un economia mondiale che sembra a macchia di leopardo, che vede i paesi occidentali in forte difficoltà mentre gli emergenti evidenziano una crescita sostenuta.
In base a quanto riportato dall’organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, la fine della crisi sarà graduale e insieme si assisterà ad una ripresa giudicata “modesta”. Il Prodotto globale migliorerà del 2,7% nel 2013, del 3,6% nel prossimo 2014 e raggiungerà il valore di 3,9% nel 2015 ( e più specificatamente +1,2% nel 2013, +2,3% nel 2014 e +2,7% nel 2015 per l’area Ocse).
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“Questa modesta accelerazione”, chiarisce l’Organizzazione di Parigi, “è dovuta alla trasmissione dei passati miglioramenti delle condizioni finanziarie, il continuo sostegno proveniente dalle politiche monetarie accomodanti e da un ridotto peso del consolidamento fiscale”. “Ad ogni modo”, continua il rapporto, “la disoccupazione resterà ostinatamente alta in diversi Paesi Ocse”. Il Pil della zona Euro è visto in calo dello 0,4% quest’anno, e in progresso rispettivamente dell’1% e dell’1,6% nei due anni successivi.
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La crescita negli Stati Uniti è prevista dell’1,7% nel 2013, del 2,9% nel 2014 e nel 3,4% nel 2015. Pil a +7,7% nel 2013, +8,2% nel 2014 e +7,5% nel 2015 le stime sulla Cina.
Dove invece l’Organizzazione di Parigi ritiene vi sarà un peggioramento piuttosto sensibile delle previsioni di crescita è nei Paesi non Ocse: ora mirano a +4,8% quest’anno (da +5,5%) e a +5,3% nel 2014 (da +6,2%) e per il 2015 la previsione è +5,4%. Più in generale, si rileva ancora nello studio dell’Organizzazione, “rimangono considerevoli rischi al ribasso di lungo periodo e sono emerse nuove fonti di preoccupazione”, come, ad esempio, i positivi effetti dell’avvio del ‘tapering’ in Usa.