L’intervento di cessione di quote societarie mira a far incassare allo Stato tra i 10 e i 12 miliardi di euro, di cui la metà dovrebbe far diminuire il debito nel 2014 e il resto dovrebbe servire per la ricapitalizzazione della Cassa depositi e prestiti. Questo il piano dismissioni annunciato dal premier Letta.
Tra le principali dismissioni, per valore della partecipazione, sarà il 3% di Eni che nell’andamento di borsa vale circa 2 miliardi di euro.
Poi la quota in Stm holding nv, la scatola che controlla Stm, società italo-francese tra i principali produttori di chip al mondo. La holding possiede quasi il 28% di Stm per cui la partecipazione indiretta del Tesoro, che detiene il 50% della holding, vale quasi 800 milioni di euro. Nelle cessioni anche Enav, Fincantieri, Sace, le reti di Cdp e Grandi stazioni.
>L’UE approva il piano di privatizzazioni ma richiede riforme strutturali
Grandi stazioni rientra nel gruppo Fs e il ministro dell’Economia, Saccomanni, ha detto che verrà dismessa l’intera quota del 60% in mano pubblica, il restante 40% rimarrà ad Eurostazioni spa di cui sono azionisti il gruppo Benetton, Caltagirone, Pirelli e Sncf. La cessione del 60% è prevista anche per Enav (società per il controllo del traffico aereo) di cui il Tesoro ne detiene il 100%, lo stesso per Fincantieri, che è controllato al 99,9% da Fintecna, holding a sua volta controllata da Cdp così come la Sace.
>Legge Stabilità, una manovra “non recessiva”
Ci sarà la cessione del 40%, per le reti in possesso di Cdp . resterà in ogni caso considerevole il portafoglio di quote azionarie in mano al tesoro. Tra le partecipazioni figurano il 100% di Invitalia, il 100% di Anas, Poste italiane, Fs, il 99,56% della Rai.
Le altre partecipazioni sono l’80% di Cdp, il 100% di Consip, il 40% di Expo 2015, il 90% di Eur spa, il 100% del Gse (gestore servizi energetici), 100% di Invimit sgr, 100% di Istituto luce-Cinecittà, il 100% di Rete autostrade mediterranee, il 100% di Sogei e il 100% di Sogin.