L’eliminazione della seconda rata dell’Imu corre il rischio di diventare una presa in giro per i cittadini che risiedono in uno dei 600 comuni dove nel 2013 sono salite le aliquote rispetto a quelle regolari. Nei centri urbani dove, secondo quanto deciso dal consiglio dei ministri, il gettito atteso in surplus sarà restituito solo per metà dallo Stato mentre per il rimanente 50% il pagamento sarà carico dei cittadini. I sindaci italiani pretendono dunque che ora il Governo faccia velocemente chiarezza e richiedono un colloquio urgente con il Presidente del Consiglio.
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A tuonare conto tale decisione, il Presidente della Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, Piero Fassino che dichiara “Il Governo faccia rapidamente chiarezza sulla seconda rata dell’Imu 2013 e onori gli impegni assunti con i contribuenti e i Comuni italiani. I Sindaci hanno dimostrato ampiamente responsabilità e spirito propositivo, ma non si può abusare della loro pazienza e tanto meno si può abusare della pazienza dei cittadini”.
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Fassino insiste ancora dicendo: “All’atto della decisione di superare l’Imu sulla prima casa – ha ancora aggiunto il Presidente Anci – il Governo assunse due espliciti impegni: i contribuenti non avrebbero più pagato l’Imu nel 2013 e ai Comuni sarebbe stato garantito l’identico importo onde poter assicurare l’erogazione di essenziali servizi ai cittadini. E’ troppo chiedere che finalmente si dia corso a impegni così esplicitamente assunti?”.
Anche il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia commenta duramente tale decisione, “secondo cui l’eventuale scelta del Governo di restituire ai Comuni solo il 50% dell’Imu incassata nel 2013 con l’aumento delle aliquote delle addizionali sarebbe una follia che porterebbe allo scontro istituzionale”.