Il lavoro è sempre un’emergenza in Italia. Ieri i dati sulla disoccupazione dell’Istat hanno mostrato una condizione stabile e sempre problematica per quella generale e una situazione allarmante per quella giovanile con un giovane su quattro tra i 15 e i 24 anni che non ha un lavoro. La disoccupazione generale è al 12,5% mentre quella giovanile è al 41,2%.
► Il tasso di disoccupazione è stabile mentre quello sulla disoccupazione giovanile è in crescita
E anche i numeri sulla cassa integrazione sono preoccupanti e fanno parlare di emergenza. La richiesta di ore di cassa integrazione è in media tre le 80 e le 90 ogni mese. La perdita di reddito è un elemento problematico, con la Cgil che calcola come un totale di 880 milioni di ore di cassa integrazione corrisponde a circa 500 mila lavoratori a zero ore. Il reddito totale che è stato perso corrisponde a circa 3 miliardi e 300 milioni di euro e di 6 mila 600 euro per ogni singolo lavoratore.
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La richiesta di cassa integrazione è maggiore al nord, compatibilmente con la presenza di più aziende. Al primo posto c’è la Lombardia con 215.750,97 ore, al secondo posto il Piemonte con 102.194.67 ore e al terzo posto il Veneto con 92.284.87 ore. Queste regioni sono quelle più industrializzate del Paese e dimostrano anche la crisi dell’economia in Italia e le problematiche collegate alla produttività.
Per quanto riguarda i settori industriali, la cassa integrazione è maggiormente presente nella meccanica con 289.101.64 ore e riguarda 165.769 lavoratori. Anche nel commercio si registra una richiesta elevata di cassa integrazione con 117.133.452 per 67.164 lavoratori. C’è poi l’edilizia con 103.599.527 ore di cassa integrazione per 59.403 lavoratori.