Il termine ultimo di pagamento della seconda rata Imu, tolto per prime case e terreni agricoli scade il prossimo 16 dicembre. Se si pensa che si è chiusa una discussione che negli ultimi mesi ha tenuto alti gli interessi, in realtà non è così, dal momento che i Comuni che hanno aumentato l’aliquota oltre il massimo consentito dovranno far ricorso ai propri cittadini per coprire la metà del mancato gettito, mentre l’altro 50% verrà garantito dallo Stato.
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Questo riguarda 873 Comuni e 3,4 milioni di immobili. E tra le zone coinvolte rientrano Comuni dove il gettito Imu è molto alto, come Milano, Bologna, Napoli, Genova e Verona, che coprirebbero un totale di 800 milioni di euro che non ci sono per la copertura dell’imposta e che verranno assicurati, come sembra, in due quote di pari entità divise tra amministrazione centrale e contribuenti.
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Le prime stime della Cgia di Mestre, dicono che a gennaio saranno tantissimi gli italiani saranno costretti a pagare fino a 104 euro in più. Stando sempre alle stime della Cgia, i proprietari di prima casa che hanno subito l’aumento dell’aliquota Imu nel 2013 dovranno versare entro la metà di gennaio 2014 un costo massimo compreso tra i 71 e i 104 euro.
Se prendiamo come esempio, un’abitazione di tipo economico (categoria catastale A3), con una rendita di 421 euro, l’aumento di due punti dell’aliquota sulla prima casa diventerà un aumento complessivo di 142 euro. Essendo solo la metà a carico del proprietario, quest’ultimo dovrà pagare 71 euro.