Anche l’Agenzia delle Entrate, dopo aver inglobato l’Agenzia del Territorio, sta progressivamente smaterializzando i documenti dei contribuenti. Basta pensare ad una delle ultime dichiarazioni legate all’asse ereditario con gli immobili.
Secondo la risoluzione dell’Agenzia delle Entrate, la numero 11/E del 13 febbraio, è anacronistico prevedere per che i cittadini alleghino alla dichiarazione di successione anche gli estratti catastali identificativi dei beni immobili che hanno ereditato.
►IMU: quali errori si possono fare
Insomma, tutto si sta smaterializzando soprattutto grazie all’intervento di Sister, e tenuto conto della disciplina messa a punto dall’articolo n. 30 del Decreto legislativo numero 346 del 1990 che ha introdotto i principi di semplificazione nei procedimenti amministrativi.
Tutto, effettivamente, è iniziato nel 2000 con la legge numero 212, all’articolo 6 che ha introdotto lo Statuto del Contribuente. In pratica è stato deciso ormai 13 anni fa che l’Amministrazione finanziaria deve fare di tutto per agevolare il contribuente nel portare a termine i suoi obblighi tributari. Agli enti tributari, in particolar modo, è chiesto di non domandare certificati e informazioni che sono superflui o reperibili tramite la consultazione degli archivi delle altre amministrazioni.
►Non basta la bolletta dell’elettricità per dimostrare la residenza
Sempre nel 2000 è stata introdotta la famosa legge sull’autocertificazione che i privati hanno potuto fare per definire davanti alle Amministrazioni le qualità personali, i fatti e gli stati. Per questo è anacronistico, chiedere i documenti degli immobili negli atti di successione.