L’accordo sull’Unione bancaria è stato raggiunto dopo una riunione di 12 ore. L’Ecofin ha trovato l’accordo con la Germania che ha dovuto cedere sui “backstop” e con Saccomanni che parla di un risultato storico al livello della scelta dell’unione monetaria. Il meccanismo che permetterà il fallimento controllato delle banche (Srm) è stato quindi stabilito. Il meccanismo permetterà di salvaguardare il sistema finanziario e gli Stati in caso di crisi della banche.
Il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni, come detto, ha parlato di momento storico. Il negoziato di 12 ore ha seguito l’incontro dell’Eurogruppo che aveva trovato un accordo. L’Unione bancaria si propone quindi di evitare di trovarsi in situazioni di crisi finanziarie come quelle vissute negli ultimi anni nell’eurozona. Gli obiettivi sono quelli di mantenere la crisi finanziaria a distanza dal debito pubblico dei Paesi e favorire la fiducia degli investitori.
Un obiettivo ambizioso e un risultato importante, per raggiungere il quale sono stati necessari dei compromessi. Il più importante riguarda il “backstop”. Questo prevede che gli Stati Uniti interverranno solo in caso di necessità di esborsi che poi sarebbero ripagati dal settore bancario con prelievi presso gli Stati. Sul “backstop” si sono registrate le difficoltà maggiori a raggiungere l’accordo. La Germania era contraria e l’Italia è riuscita ad arrivare all’accordo. L’accordo prevede uno strumento di garanzia. Nel caso in cui la crisi diventa non più gestibile o se una banca non ha più fondi per far fronte ai pagamenti, entra in gioco il “backstop”, che si può tradurre come “paracadute finanziario” e significa che verrà fornita liquidità.
Un altra decisione riguarda l’istituzione di una agenzia che si occuperà di risolvere i problemi delle banche prima che la Banca centrale Europea (Bce) cambi la sua politica monetaria.
L’accordo che è stato raggiunto sarà ora all’attenzione del Parlamento europeo per poi tornare all’Ecofin. L’accordo diventerà operativo dal 2016.