Nell’ultima riunione presieduta da ben Bernanke che a breve sarà sostituito alla guida della Fedreal Reserve, è stato lanciato il tapering, lasciando spiazzati alcuni analisti.
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Secondo il commento giornaliero di Filippo Diodovich market strategist di IG “Bernanke non delude gli operatori che hanno deciso di seguire “live” il meeting del Consiglio Direttivo della FED e decide di incominciare la cosiddetta “exit strategy”.
Ieri sera la commissione operativa della Federal Reserve, il FOMC, ha deciso di diminuire gli stimoli monetari lanciando il cosiddetto “tapering” ovvero il processo di riduzione graduale degli acquisti di titoli governativi da parte dell’istituto centrale. I membri votanti del FOMC hanno scelto di tagliare di 10 miliardi di dollari (5 mld di dollari di Treasuries a medio e lungo termine e 5 mld di dollari di Mortgage backed securities) gli acquisti di titoli governativi da un ammontare complessivo pari a 85 mld di dollari al mese a 75 miliardi. L’ammontare degli acquisti mensili diventa così pari a 40 miliardi di dollari in Treasuries e 35 in titoli legati ai mutui.
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Il braccio armato della FED ha sostenuto che il processo continuerà nei prossimi mesi e dovrebbe concludersi nella seconda metà del prossimo anno. Tuttavia in caso di eventuale cambio dello scenario macroeconomico (tra tutti mondo del lavoro e inflazione come impone il “dual mandate” della banca centrale USA) la FED sarà pronta a intervenire nuovamente sul mercato con nuove operazioni di espansione monetaria.
La decisione non è stata unanime, infatti, se nove membri hanno votato a favore di tale scelta un membro (Eric S. Rosengren presidente della Fed di Boston) ha votato contro, dichiarando che l’economia americana avrebbe avuto bisogno di un prolungamento degli stimoli monetari sulla scia della bassa inflazione.