Il cacao è una delle materie prime che appartiene al segmento delle commodities, poco conosciuto come investimento, ma può offrire delle buone performance ed una buona diversificazione del portafoglio.
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Secondo l’analisi effettuata da Rbs bank: ” A fronte di un’offerta che potrebbe evidenziare un nuovo calo, la domanda, dopo il +2,4% del 2012/13, è destinata a crescere ancora. Nel terzo trimestre, riporta l’Icco, è stata rilevata “una forte attività di macinazione in Nord America, Europa occidentale e Asia”. La società di consulenza Euromonitor stima che la domanda di cioccolato quest’anno farà registrare il livello massimo dal 2008 attestandosi a 7,4 milioni di tonnellate. “Nonostante la crescita economica in diversi mercati emergenti sembrerebbe meno solida di quanto previsto in precedenza, i consumi europei torneranno a crescere e le richieste in arrivo dall’Asia saliranno a un ritmo sostenuto”, si legge in un report pubblicato lo scorso 20 novembre dall’Economist Intelligence Unit (Eiu). In questo contesto, gli analisti scommettono su una conferma del deficit di offerta in quota 160 mila tonnellate anche nella stagione 2013/2014. “Il mercato teme un altro defi cit visto che la siccità in Africa occidentale sta influenzando negativamente la produzione della regione”, si legge nel resoconto dell’Icco.
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La forte concentrazione geografi ca dei raccolti di Cacao conferisce alle quotazioni di questa commodity un’elevata dose di volatilità. L’Eiu si attende che la contrazione dei raccolti “fornisca un sostegno ai prezzi” che l’anno prossimo sono visti in aumento del 4% rispetto al 2013. Come nel caso delle altre commodity agricole, un incremento delle quotazioni è destinato a favorire l’output (particolarmente elastico nel caso delle commodity agricole) e a riportare il mercato in sostanziale equilibrio. “Con la produzione di nuovo in aumento nel 2015 – si legge nel resoconto pubblicato dall’autorevole testata britannica – i prezzi torneranno a scendere”.