I tagli previsti per il settore ospedaliero in Italia voluti dal governo tecnico rischiano di diminuire pesantemente le opportunità di cura e di assistenza per i cittadini italiani.
Con la spending review potrebbero essere tagliati circa 7000 posti letto (attualmente in Italia la disponibilità è di 230 mila) e di chiudere circa 257 ospedali privati accreditati, portando il numero dagli attuali 406 a 149. Gli ospedali privati che rischiano la chiusura sono quelli con meno di 80 posti letto.
I governatori delle regioni sono già pronti a dare battaglia per evitare una tale diminuzioni di posti letto che potrebbe rivelarsi un dramma per la popolazione e cercheranno, la prossima settimana quando è prevista la Conferenza Stato-Regioni sull’argomento, di arrivare, per quanto possibile, ad un compromesso con il Ministro Balduzzi.
Sono tantissime le realtà messe a rischio dal provvedimento che, non solo comportano una minore possibilità di accesso alle cure per i malati, ma anche una sostanziosa perdita di posti di lavoro. Gabriele Pelissero, presidente dell’Aiop, commenta:
Ma è corretto che un provvedimento tanto delicato non passi dal Parlamento? I criteri adottati per riorganizzare la rete di cure sono estremamente rigidi ed è come se mettessero in una gabbia di ferro il sistema ospedaliero. Non solo: da una prima valutazione del provvedimento per gli ospedali privati accreditati ci sarebbe una perdita di circa 10 mila posti letto e altrettanti posti di lavoro.