Fortunato Giovannoni, presidente della Fiavet, Federazione italiana associazioni imprese viaggi e turismo, dice a Labitalia “Il turismo degli italiani è fermo: durante l’anno, a Natale e Capodanno, non c’è last minute e saldi all’outlet che tengano”. “Abbiamo chiuso il 2013 con un calo globale del 15%. Certo alcune zone sono andate meglio, ma le cifre parlano chiaro: in due anni il settore ha perso il 30% di mercato con la chiusura di agenzie, anche storiche”.”E’ crisi nera per molte città come Torino e il non decisionismo del governo non aiuta certo, nè appunto la politica del last minute e delle offerte pseudo-scontate. L’italiano, allettato da viaggi scontatissimi, va in agenzia per poi rendersi conto che quello pubblicizzato non è affatto l’ultimo prezzo”.
> Per Confesercenti l’inizio dei saldi è negativo
“Questo tipo di pubblicità rimarca Giovannoni cerca di movimentare il mercato, un po’ come avviene per gli outlet, ma in fin dei conti il turismo rimane sempre e comunque fermo. La strada per rimettere il moto il settore non è certo la corsa ai prezzi più bassi; c’è bisogno di una rotta concreta e certa da seguire”.
>Per il Codacons le previsioni sui saldi sono negative
“Gli italiani piangono perchè non sanno come fare per andare avanti e non possono permettersi di viaggiare. Chi, invece, potrebbe si sente perseguitato dallo spesometro che disincentiva l’acquisto di pacchetti turistici, in Italia e all’estero”.”E’ una questione di rintracciabilità che per molti equivale a un controllo ingiusto. I russi, ad esempio, viaggiano in lungo e in largo in Italia potendo spendere, senza limiti, in contanti”. “Ma osserva Giovannoni gli stranieri europei in Italia potrebbero essere molti di più. Abbiamo scritto e chiesto un incontro con il ministero degli Affari esteri proprio per potenziare le ambasciate estere al rilascio dei visti. E’ assurdo: abbiamo molte persone che vogliono venire in Italia e hanno l’inconveniente del ritardo del visto. Per cui aggirano l’ostacolo, arrivando in Germania, Francia o Londra per poi venire in Italia. Però la metà del loro budget la spendono nelle nazioni nelle quali sono arrivati prima. Un’altra occasione mancata per rimettere in moto il turismo”.