L’Istat ha pubblicato il rapporto sui salari dell’Unione Europea e dell’Italia in particolare, dimostrando come il nostro paese, in questa particolare classifica, sia soltanto al dodicesimo posto. I salari tricolore sono al di sotto di quelli medi praticati nei paesi che adottano la moneta unica.
Il riferimento per questo genere di affermazioni è la retribuzione oraria lorda percepita nell’ottobre del 2010. I lavoratori italiani hanno avuto uno “stipendio” del 14,6% più basso rispetto ai loro colleghi tedeschi. La differenza scende al 13% se si confrontano i redditi italiani con quelli percepiti nel Regno Unito e infine si scende all’11% se il metro di paragone è la Francia.
►L’Italia ottiene più sostegno degli altri
In Italia, spiega l’Istat, si sta comunque meglio che in Spagna dove i redditi sono del 25,9 per cento più bassi dei salari italiani. Si tratta comunque di una valutazione di ordine generale che prende in esame soltanto gli stipendi in termini nominali, quindi senza considerare il potere d’acquisto e valutando soltanto gli stipendi percepiti dai lavoratori a tempo pieno. Insomma, sono esclusi dal computo gli apprendisti.
►Stipendi italiani al di sotto della media di Eurolandia
Entrando nel dettaglio delle retribuzioni orarie, scopriamo che la media dei Paesi della zona euro, registrata sempre nell’ottobre del 2010 era di 15,20 euro, mentre per i paesi dell’Unione la media oraria è di 14 euro. L’Italia, dove la retribuzione oraria media è di 14,5 euro, si colloca al di sopra della media dell’Unione ma al di sotto dei paesi dell’Eurozona.
Le nazioni in cui si guadagna meglio sono la Danimarca con una paga oraria media di 27,09 euro, l’Irlanda e il Lussemburgo.