Lo spread è la misura della differenza tra le quotazioni che intercorre tra i titoli di stato meno rischiosi e quelli di un altro paese considerati più a rischio. Quando si parla di spread in Italia, ci si riferisce alle differenti quotazioni tra i titoli tedeschi e quelli italiani.
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Si mostra ancora neutrale lo scenario di medio periodo del derivato. Nell’estate 2011 l’inizio di un forte movimento rialzista aveva infatti portato i prezzi da 130 fino al massimo storico a quota 147, livello dal quale sono stati più volte respinti. Da giugno 2012 i prezzi hanno formato un triangolo, delimitato dalla citata resistenza a 147 e dalla trendline crescente valida dall’estate 2011, come spiegano gli specialisti di analisi tecnica di Rbs bank nelle loro puntuali analisi di mercato. La rottura al ribasso della figura, avvenuta esattamente un anno dopo, ha però fatto crollare i prezzi in area 136, mutando così il quadro in neutrale. Per movimenti direzionali discendenti, nonostante il perseverare di una politica monetaria favorevole da parte dell BCE, sarà necessario attendere la perdita dei 135.
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Anche il quadro di breve termine dell’Euro Bond appare contraddittorio e fortemente volatile: dal massimo a 147 di maggio 2013 lo strumento è crollato ai 136 di settembre, perdendo circa il 10% del valore. In seguito ha recuperato rapidamente terreno congestionando nell’intervallo 141-142. Nell’ultimo bimestre del 2013 le quotazioni hanno nuovamente perso quota lambendo i 138 mentre il 2014 ha inaugurato un’inversione della tendenza che ha spinto le quotazioni agli attuali 141.50. Tuttavia, per mutare il quadro in positivo sarebbe necessaria la violazione del massimo relativo a quota 145; viceversa con la perdita dei 137.50 il quadro di breve potrebbe mutare in negativo.