E’ stato raggiunto l’accordo tra governo e Comuni per riempire la mancanza di risorse provenienti dal passaggio da Imu a Tasi. Nell’incontro al ministero dell’Economia e delle Finanze è stato ammesso un disavanzo di 700 milioni nelle casse dei comuni, di cui 500 sono già stati individuati. È la cifra stabilita nella legge di Stabilità per le detrazioni.
> Cgia Mestre, Tasi costerà più dell’Imu
Per il governo erano presenti il sottosegretario all’Economia, Baretta, il ministro delle Finanze Saccomanni e quello per gli Affari Regionali, Delrio. La delegazione Anci è stata guidata dal presidente e sindaco di Torino, Piero Fassino. Lo stesso Fassino ha spiegato al termine del vertice: “Abbiamo raggiunto un accordo con il governo in modo che venga assicurata ai Comuni la copertura dell’intero gettito garantito dall’Imu nel 2013 anche nel 2014”. Nell’incontro, ha comunicato il presidente dell’Anci, il governo ha dato ai Comuni l’opzione di aumentare dello 0.8 per mille l’aliquota base della Tasi che potrà quindi variare, sia per le prime che per le seconde case, in una forbice dal 2,5 al 3,3 per mille.
> La Tasi potrebbe arrivare a 326 euro a famiglia
“E’ stato un incontro lungo ma molto proficuo, ha spiegato Fassino, il governo ha individuato soluzioni che consentono ai Comuni di disporre nel 2014 delle stesse risorse di cui disponevano nel 2013, in particolare è stata convenuta la possibilità di applicare un’aliquota supplementare dello 0,8 per mille sulla prima o sulla seconda casa in modo discrezionale, una misura che in base ai calcoli che sono stati fatti consente di garantire l’erogazione alle famiglie in condizione di debolezza delle stesse detrazioni di cui godevano con il regime Imu”.