Evento che domani catalizzerà l’attenzione degli operatori di borsa ed investitori, sarà certamente la riunione e le eventuali decisioni che la Banca Centrale Europea presenterà.
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Il ritorno dell’inflazione europea sul minimo ciclico (0.7%) a gennaio, e le indiscrezioni circolate nei giorni scorsi sullo stop alla sterilizzazione dell’SMP hanno alimentato attese robuste. Lo si nota principalmente dalla forza dei bonds, periferici in testa, dalla moderata debolezza dell’€, ma anche l’equity ne ha beneficiato dice Giuseppe Sersale – Strategist di Anthilia Capital Partners. Draghi, a gennaio, aveva dichiarato che l’ECB avrebbe agito in 2 casi: ** un indesiderato inasprimento dei tassi monetari ** un marcato peggioramento dello scenario inflattivo.
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Sicuramente sui prezzi un peggioramento c’è stato, sebbene sia discutibile se possa essere considerato sufficiente, da solo, a muovere il Governing Council. I tassi monetari non danno al momento motivi di preoccupazione e il ciclo macro è in miglioramento, il che può costituire una motivazione per attendere. L’impressione personale è che manchino le condizioni, al momento per una mossa sui tassi, fosse anche un tasso deposito negativo. L’unica urgenza effettiva per l’ECB in questa fase puo’ essere di arrestare la discesa dell’excess liquidity nel sistema. In questo senso, l’arresto della sterilizzazione dell’SMP ha i suoi meriti. Come già osservato, il mercato accoglierebbe bene questo provvedimento, giudicandolo una sorta di anticamera di un quantitative easing. Proprio per questo, alcuni elementi del Governing Council potrebbero essere restii ad accordarlo, non volendo mandare segnali impliciti ai mercati in questo senso. Si tratta di una concreta possibilità ma non di una certezza.