Una bella somma quella recuperata dal Fisco per il 2012. 424 miliardi di euro, 21 in più rispetto al 2011, grazie alle manovre correttive del governo e Imu, Iva e accise. Le tasse meno amate dagli italiani, quindi, sono state quelle che hanno permesso allo stato di chiudere i conti dell’Erario in attivo.
Tasse e aumenti vari hanno fatto sì che, da un -2,5% che si sarebbe registrato senza queste correzioni rispetto al 2011, si sia passati ad un +2,8%, anche se questo aumento avrebbe potuto essere ben più consistente se la crisi economica non avesse portato ad una drastica riduzione delle entrate provenienti dal gioco e dalle imposte indirette.
► Sfuggire al fisco è sempre più difficile
Vediamo nello specifico le entità delle entrate per lo Stato per le varie forme di tassazione.
Rispetto al 2011 il gettito relativo all’Irpef è cresciuto dell’1,1% (+1.865 milioni di euro), grazie all’aumento delle ritenuto sui redditi da lavoro dipendente dei privati. Stabili, invece, le ritenute per i redditi dipendenti del settore pubblico e quelli da pensione.
In diminuzione nel 2012 le ritenute d’acconto sui redditi dei lavoratori autonomi (-4,5%)
Il gettito relativo all’Ires è cresciuto dell’1,9%, per una crescita rospetto all’anno precedente di 679 milioni di euro. dato positivo che ha risentito dell’entrata in vigore delle modifiche del D.L. n. 138/2011 relative alla “Robin Tax”, che hanno maggiorato l’aliquota per il calcolo del rateo al 10% (prima era del 6,5%).
La sola Imu ha portato nelle casse dello Stato 8.007 milioni di euro, sui circa 24 complessivi versati dai contribuenti.
Diversa la situazione per le imposte indirette, il cui gettito si è attestato sugli stessi valori già registrati per il 2011. Un ammontare complessivo di 195.127 milioni di euro, pari ad uno 0,5% in più sull’anno precedente.
L’Iva ha fatto registrare una flessione dell’1,9%, pari a -2.232 milioni di euro, che sarà ben compensata durante quest’anno se non si fermerà l’aumento di un punto percentuale previsto per luglio.
Cresce, invece, l’introiti relativo all’imposta di bollo, ed anche parecchio: il 2012 ha fatto registrare un aumento dell’11,2% (+622 milioni di euro) grazie all’aumento delle tariffe di bollo applicabili ai conti correnti e a vari titoli e prodotti finanziari.
► 600 euro di stipendio perso ogni anno a causa delle tasse
Positivi anche i gettiti relativi all’imposta sugli oli minerali (+23,9% pari a +4.954 milioni di euro), mentre quelli relativi all’imposta di consumo sul gas metano hanno fatto registrare una pesante flessione: -13,5% pari a un ammanco di 642 milioni di euro rispetto al 2011.
In crescita il gettito per l’imposta sull’energia elettrica: + 114,1% (corrispondente a 1.480 milioni di euro in più) grazie al fatto che dal 2012 le entrate delle addizionali non sono più di competenza degli organi regionali e provinciali ma finiscono direttamente nelle casse dello Stato.
Male, infine, le entrate relative al gioco d’azzardo, che chiude il 2012 con una riduzione complessiva di 6,2 punti percentuali (pari a -862 milioni di euro).