Esistono due modi opposti per la costruzione di un portafogli di investimento: la diversificazione e la specializzazione, che rispondono a diverse esigenze dell’investitore e al suo personale profilo rischio/rendimento. Infatti, quando si decide di investire, sono tante le variabili che si devono prendere in considerazione, e, solo dopo che tutte saranno messe in giusta relazione tra di loro si può scegliere se optare per un portafoglio di investimenti specializzato o diversificato.
Diversificazione
Attraverso una strategia di diversificazione del portafogli, cioè la presenza di più attività finanziarie, si riduce la rischiosità dell’investimento complessivo, che viene frazionato su una molteplicità di titoli, che hanno valore e scadenze diverse.
Oltre alla riduzione del rischio, un portafogli diversificato riduce anche i costi di transazione attribuibili ad una serie di singoli investimenti.
Specializzazione
I portafogli di investimento specializzati sono quelli al cui interno si trovano poche, o un’unica, attività finanziaria. Ne esistono di diversi tipi e con diverso grado di specializzazione:
Fondi Monetari: comprendono titoli obbligazionari (Titoli di Stato; Obbligazioni) con scadenza residua inferiore ai 24 mesi.
Fondi Obbligazionari: prevalenza di investimento in obbligazioni e una piccola parte residua in azioni.
Fondi Bilanciati:portafogli ripartito tra titoli azionari e titoli del mercato obbligazionario.
Fondi Azionari: prevalenza di azioni e una percentuale minima di obbligazioni.
Il rischio connesso ad un investimento di questo tipo, anche se può avere un rendimento atteso maggiore di un portafogli diversificato, è quello di una poca stabilità e sicurezza del rendimento stesso.