Quando i corsi azionari crollano in modo vertiginoso, lasciano sempre spiazzati gli operatori finanziari, anche quelli più esperti. Le turbolenze sui mercati finanziari internazionali e le aspettative di una ulteriore frenata economica si affiancano alla crisi dell’euro e allo spettro di un’uscita della Grecia dalla moneta unica.
Non tralasciando la grave crisi bancaria in Spagna, il possibile effetto-contagio sull’Italia e i recenti timori per la forte esposizione sui derivati di JP Morgan. Quanto basta per spingere gli investitori, grandi e convincere i piccoli, verso una maggiore protezione del capitale.
> Come investire nei mercati volatili
D’altronde, in borsa vale il detto “i mercati salgono per le scale e scendono con l’ascensore”. Nel momento in cui i mercati prendono la direzione ribassista, il nervosismo aumenta e la volatilità sale su livelli difficilmente gestibili. Appena subentra il panico, le discese dei mercati sono fulminee a causa delle liquidazioni a prezzi via via sempre più bassi. Allora e’ proprio in queste fasi di turbolenza, che proteggere gli investimenti più rischiosi (come quelli su azionario e commodity) dovrebbe essere un must per l’investitore; invece, il pericolo si avverte solo quando esplode la crisi e il tempo per rimediare è pressocchè nullo.
> I prodotti che puntano sulla volatilità dei tassi
E di strumenti per proteggersi dai ribassi ce ne sono molti. Basti pensare all’esercito di ETF (Exchange traded fund) quotati a Piazza Affari. Questi fondi replicano l’andamento degli indici azionari e possono anche puntare sul ribasso delle borse. A Milano tra gli ETF più trattati troviamo proprio uno strumento che permette di scommettere sul calo dell’indice milanese principale e addirittura utilizzando una leva pari a due: il Lyxor Xbear Ftse Mib, che amplifica di due volte le performance dell’indice Ftse Mib40.