Le trattativa inerenti alla cessione di più di 800 pompe di benzina hanno raggiunto la durata di nove mesi. Nell’atto conclusivo il team interno di Shell Italia è giunto al verdetto: la maggior parte delle attività in Italia saranno trasferite al colosso Kuwait Petroleum (Q8), che era in corsa con Api Ip e Tamoil. La cifra, stando a quanto riportato dall’agenzia Radiocor, non sarebbe lontana dalle attese del colosso venditore, vale a dire circa 300 milioni di euro. Se Kuwwai petroleum era assistito dall’advisor finanziario Hsbc, in Shell il dossier cessioni era affidato al team interno che faceva capo direttamente alla casa madre, curato dallo studio legale Clifford Chance.
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Quindi sono serviti nove mesi di articolate negoziazioni, che hanno avuto inizio con una piccola quantità di potenziali candidati che man mano si sono ridotti a tre, per poi giungere alla determinazione di un accordo annunciato in una nota congiunta. Shell e Kuwait Petroleum International sono quindi finalmente giunti ad un accordo per la cessione delle partecipazioni nelle società attive nei business Shell Rete, Aviazione, Supply e Distribuzione in Italia.
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Tale accordo, tra le altre clausole, prevede che il marchio Q8 sostituisca quello Shell su tutta la rete di carburanti in Italia. La vendita dovrà naturalmente sottostare alle regole e all’approvazione da parte dell’Antirtust e si pensa che possa essere completata entro il 2014. Intanto il nuovo capo della compagnia Ben van Beurden ha dichiarato che non si aspettava questo risultato da Shell e prevede che i profitti per l’ultimo trimestre saranno di appena 2,2 miliardi dollari, meno di un terzo dei 7,3 miliardi dollari di un anno prima. Gli analisti si aspettavano profitti di circa 4 miliardi dollari.