Il 2013 è stato un anno nero per le costruzioni: in un anno si sono persi 123.000 posti (-7,1%) con la chiusura del 4,3% delle imprese artigiane. È quanto riporta un rapporto di Confartigianato. Dal 2008 i posti persi nell’edilizia sono in totale 400mila anche se c’è qualche speranza grazie agli incentivi per le ristrutturazioni. Sono 2.316.000 i proprietari di immobili che potrebbero effettuare nel 2014 interventi di manutenzione per la casa, in crescita del 37,4% (+ 631.000) rispetto a ottobre 2012. In calo anche i finanziamenti alle imprese di costruzione: -2,8% tra giugno 2012 e settembre 2013.
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Parallelamente è incessante la flessione dello stock di mutui alle famiglie per l’acquisto di abitazioni: da agosto a ottobre è diminuito dell’1%. E il tasso d’interesse applicato alle famiglie italiane sui mutui per comprare casa è maggiore di 54 punti base rispetto alla media dell’Eurozona: 3,31% a fronte del 2,77%. Tutto questo – sottolinea la Confartigianato – influisce sulle compravendite immobiliari che a settembre 2013 hanno registrato un calo del 6,6% rispetto al 2012, il settimo calo consecutivo dal primo trimestre 2009.
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La diminuzione delle compravendite si traduce in un consistente stock di case invendute, pari, nel 2012, al 64,4%. Tra tanti segnali negativi, qualche speranza arriva dagli incentivi per le ristrutturazioni e la riqualificazione energetica degli edifici. «Una boccata d’ossigeno – sottolinea Arnaldo Redaelli, presidente di Confartigianato Costruzioni – per il comparto maggiormente colpito dalla crisi. Proprio a fronte di questa situazione, è più che mai necessario rendere stabili e permanenti gli incentivi per raggiungere più obiettivi».