Le ritenute d’acconto sono versate dai sostituti d’imposta come anticipo del pagamento dell’IRPEF dovuto da alcune categorie di lavoratori per una serie di prestazioni d’opera. L’Agenzia delle Entrate è di recente tornata sull’argomento per fare chiarezza.
L’Erario spiega per chi si paga la ritenuta d’acconto ma entra anche nel merito di altre questioni che servono a concludere in modo esaustivo il discorso: parla di aliquote delle ritenute d’acconto, di base imponibile delle stesse, di versamenti e di consegna delle certificazioni.
Le aliquote delle ritenute d’acconto sono due: quelle al 20 e quelle al 30 per cento. Questa seconda aliquota si applica soltanto per i compensi dei non residenti, relativi all’uso di opere d’ingegno, invenzioni industriali, brevetti e similari. Per tutti gli altri casi si applica una ritenuta d’acconto del 20 per cento.
►Quanto costa un dipendente a tempo determinato?
L’aliquota si applica ad una base imponibile formata da: compensi professionali, rimborsi a piè di lista, spese documentate, mentre non fanno parte dell’imponibile i contributi previdenziali, l’addebito come rivalsa del contributo e i compensi ricevuti per le spese anticipate.
Quanto al tempo del versamento della ritenuta, si specifica che va versata entro il 16 del mese successivo a quello del pagamento del compenso, tramite il modello F24 con modalità telematiche. La certificazione delle ritenute d’acconto, invece, deve essere inviata o trasmessa telematicamente ai collaboratori, entro il 28 febbraio dell’anno successivo a quello d’imposta. Le ritenute del 2012 devono essere certificate entro il 28 febbraio del 2013 e così via.