Cosa ne sarà ora della critpomoneta? Se lo chiedono tutti dopo che Mt.Gox ha dichiarato bancarotta protetta, mandando in frantumi i risparmi di milioni di investitori di bitcoin.
A cinque anni dal conio virtuale, l’ascesa sfrenata dei bitcoin sta subendo una terribile battuta d’arresto. Almeno per il momento. Quella che fino a qualche giorno fa era la principale piattaforma di cambio della moneta virtuale per eccellenza, Mt. Gox, avente sede a Tokyo, ha dichiarato bancarotta e ha chiesto aiuto ai creditori. Mt. Gox ha dichiarato tramite il Ceo Karpeles di aver perso 750mila bitcoin di clienti e 100mila della società a causa di un attacco hacker. Il valore totale della perdita ammonterebbe a circa 473 milioni di dollari, ovvero circa 345 milioni di euro.
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C’è, dunque, da superare un duro colpo alla moneta virtuale creata nel 2009 con l’obiettivo di facilitare le transazioni internazionali senza intermediari. E subito è scattato nuovamente l’allarme. Negli ultimi giorni le quotazioni dei bitcoin sono scese (segui qui le quotazioni in tempo reale), ma di per sé questo non sembra rappresentare un grosso problema considerando la volatilità della moneta virtuale.
A far luce ci prova Franco Cimatti, presidente della Bitcoin Foundation Italia. Secondo l’esperto il caos della piattaforma Mt. Gox presto si sgonfierà:
Il caos attuale è secondo me dovuto a una cattiva informazione da parte dei media. MtGox nel cuore della comunità era già da tempo considerato a rischio, sconsigliato, già dall’inizio del 2013. Non è solo un problema solo italiano, ma diffuso anche al livello internazionale. ‘Mtgox il re del Bitcoin’, ‘La banca dei Bitcoin’, ‘Il centro dei Bitcoin’. Titoli e contenuti come questi si sono trovati sulla maggior parte delle testate giornalistiche, dove le notizie venivano riportate e copiate da altre fonti senza mai andare nel dettaglio.