I dati comunicati in giornata dall’Istat non hanno bisogno di particolari interpretazioni data la loro chiarezza intrinseca. Sembra che ormai l’inflazione sia praticamente sparita. Questo rappresenta il chiaro segnale di consumi interni ancora fermi per via di una crisi troppo lunga da smalitre e per via della drammatica situazione occupazionale che attraversa al momento l’Italia. Consumi fermi, crisi che cresce malgrado i segnali positivi del mercato. Un’autentica situazione di stallo.
Sono questi i concetti con cui l’ente Confesercenti ha commentato la stima provvisoria dell’Istat sui prezzi al consumo di Febbraio:
Si tratta di un dato che pone la politica economica italiana di fronte a un bivio. Il basso tasso segnalato, infatti, evidenzia il rischio concreto di deflazione: ma dovrebbe consentire anche di intervenire per la ripresa della domanda interna, mettendo a disposizione di famiglie e imprese piu’ risorse – ad esempio tramite un sostanziale taglio del cuneo e della pressione fiscale – senza il rischio che questo influenzi eccessivamente l’andamento dei prezzi. Il problema centrale di questo Paese resta la debolezza del mercato interno: una questione sollevata lungamente dalle Piccole e Medie Imprese e che il Governo deve accogliere come prioritaria. Se non riparte il mercato domestico, le imprese che ad esso fanno riferimento continueranno a chiudere, aumentando drammaticamente la disoccupazione.
Il futuro? Confesercenti vuole chiarezza, aiuto, sostegno e attenzione:
Ci aspettiamo una convocazione da parte dell’esecutivo per affrontare il problema: occorre trovare soluzioni e proposte da applicare immediatamente per uscire da questa palude ed evitare di diventare il Giappone dei decenni scorsi