Ormai si sa che l’oro non è il bene di rifugio di una volta nel senso che rispetto a qualche mese in cui si credeva nei suoi rialzi indiscussi fino al raggiungimento di quotazioni esagerate che superavano anche i 1900 dollari l’oncia, adesso si fa un passo indietro.
►Tutto quello che c’è da ricordare sulle materie prime
Non tutti gli investitori, infatti, sono convinti che investire nell’oro sia poi così conveniente. L’inversione di tendenza nel trend è soltanto un segnale. È vero che i paesi emergenti hanno incrementato le risorse aurifere ed è anche vero che la Germania, tanto per restare in Europa, ha ridistribuito gli investimenti partendo proprio dall’acquisizione di lingotti.
Eppure questi movimenti non sono sufficienti a far credere di nuovo nel metallo prezioso. Dall’inizio dell’anno, infatti, l’oro ha un andamento negativo, ha perso circa il 5 per cento del suo valore e non è andato mai oltre i 1700 dollari l’oncia.
►Oro in discesa anche per Société Générale
Oggi, alle altre banche d’affari diffidenti sulla potenza del lingotto, si aggiunge anche Barclays che spiega che l’oro resterà sopra i 1600 dollari nel 2013 ma è comunque in flessione. Alla fine dell’anno il prezzo medio dell’oro dovrebbe passare da 1668 dollari l’oncia fino a 1646 dollari.
Barclays ha ancora a disposizione stime ribassiste. È tutto da valutare con calma.