Il Viminale taglia 1,8 mld e 200 presidi di polizia

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 Il Ministero dell’Interno prospetta un taglio pari a un miliardo e 800 milioni di euro agli stipendi delle forze dell’ordine.

Secondo il piano di riordino del Ministero, le esigenze di una diminuzione degli oneri finanziari e di una razionalizzazione nella distribuzione territoriale dei presidi di polizia si impongono a causa della carenza di organico (meno 20 mila unità) che si è concretizzata nel corso dell’attuale congiuntura economica. Sostanzialmente, il comparto sicurezza dovrà essere rimodulato sulla base dell’attuale organico di polizia, che conta 94 mila addetti.

 

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Il piano di razionalizzazione del Viminale prospetta in pratica la chiusura di undici commissariati (Osimo,Treviglio, Bressanone, Alassio, Duino, Tolmezzo, Pescia, Colleferro, Frascati, Genzano, Porto Tolle); la soppressione di due compartimenti e 27 presidi della stradale; la cancellazione di 73 sezioni di polizia ferroviaria e di altrettante sezioni provinciali della polizia postale.

È prevista anche la chiusura di due zone di frontiera e di 10 presidi minori. Saranno anche soppresse 50 squadre nautiche, così come quattro sezioni di sommozzatori, undici squadre a cavallo e quattro nuclei artificieri. Anche le scuole di formazione sono destinate a subire un ridimensionamento.

Dal 2011 a oggi,i tagli a vario titolo già effettuati sulle buste paga delle forze dell’ordine ammontano a 1 miliardo e 800 milioni di euro, pari ad una decurtazione media di 1300 euro all’anno per operatore.

Nei prossimi giorni tutte le sigle sindacali delle forze dell’ordine (dall’Anfp al Siap, dal Coisp al Siulp, dall’Ugl al Sap, al Silp-Cil) saranno ricevute dai vertici della Polizia di Stato per sottoporre ad un esame congiunto i vari aspetti del piano di riordino.

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