Ultimi giorni per decidere il destino di Cipro

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 Scade lunedì mattina il termine ultimo per Cipro che si trova in una situazione davvero difficile. L’Europa, infatti, come detto anche da Angela Merkel nei giorni scorsi, non è più disposta ad aspettare: se Cipro non riuscirà a trovare il modo di mettere insieme i 5,8 miliardi di euro necessari allo sblocco dell’aiuto europeo, non si potrà far nulla per evitare la bancarotta.
► L’Europa non ha più pazienza per Cipro

Questa mattina a Bruxelles c’è stato tra il ministro delle finanze Michalis Sarris e la Troika, al quale farà seguito quello con il presidente Nicos Anastasiades e l’Eurogruppo, due incontri molto importanti che si spera portino a decidere la soluzione migliore per il paese.

Sul tavolo delle discussioni il pacchetto di misure da 5,8 miliardi di euro necessario per accedere ai 10 miliardi di euro di aiuti promessi dalla Troika Ue-Bce-Fmi. Del pacchetto, al momento, Cipro ha approvato solo tre disegni di legge su nove, un numero non ancora sufficiente per garantire all’isola di evitare la bancarotta.

► Il punto sul salvataggio di Cipro

Quindi il discorso si concentrerà di nuovo sul prelievo forzoso dai conto corrente del popolo di Cipro, una misura osteggiata fin dall’inizio, ma che, arrivati a questa situazioni, sembra essere l’unica soluzione plausibile. Ma, rispetto al precedente piano, BCE e Cipro sembra vogliano ammorbidire le condizioni del prelievo: un prelievo forzoso del 25% sui depositi bancari superiori ai 100mila euro della Bank of Cyprus, e del 15% per i depositi delle altre banche.

 

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