La Commissione europea blocca sul nascere l’idea che i fondi comunitari europei possano essere usati dall’Italia per ridurre il cuneo fiscale. Renzi e il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, pensavano di usare una decina di miliardi per eliminare l’impatto di tasse e simili sul costo del lavoro.
Recentemente, il ministro ha detto che anche le risorse dell’Ue che non vengono spese potrebbero essere reindirizzate a quel fine. “L’obiettivo è il rafforzamento strutturale delle economie. Quindi perché non si potrebbero utilizzare quelle risorse (i fondi europei che oggi non vengono spesi, ndr) su due capitoli oggi prioritari per quel rafforzamento: il mercato del lavoro e la capacità di competere delle imprese? E’ interesse dell’Europa intera, non solo dell’Italia”.
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Ma a Bruxelles non sono disposti ad accettare questa proposta: il portavoce del commissario Ue, Johannes Hahn precisa: “L’Ue chiarisce che i fondi della politica di coesione devono essere utilizzati per finanziare nuovi progetti per lo sviluppo. Quindi non possono essere usati per coprire la riduzione di imposte, come quella potenzialmente legata al cuneo fiscale, come suggerito da alcuni osservatori”.
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“Stiamo quindi dicendo all’Italia, come a qualsiasi altro Stato Membro dell’Unione, che le regole dei fondi permettono di finanziare con risorse nazionali – prima che i programmi per il 2014-2020 siano adottati dalla Commissione – progetti concreti per offrire, per esempio, aiuti per lo start up o per l’espansione produttiva e occupazionale dell’industria manifatturiere, o operazioni per ridurre la dispersione scolastica. Progetti che mirano a questi obiettivi – si evidenzia – sono considerati una priorità della politica dell’Unione Europea Questi progetti dovranno in ogni caso essere sottoposti ad una verifica a posteriori di coerenza con le regole dei fondi, con i criteri di selezione, e con la strategia dei programmi. Solo quando sarà trovato un accordo sulla strategia e sui programmi, la Commissione potrà rimborsare quei progetti con risorse comunitarie”.