L’Italia resta sorvegliata speciale da parte dell’Ue, ma gli investitori stranieri continuano a scommettere sui titoli di stato italiani, mentre lo spread Btp-Bund, è sceso ai minimi dal 2010 sotto i 180 punti base, ritornando così ai livelli pre-crisi, con il tasso sul titolo decennale sceso al 3,37%.
Sembra, quindi, che i mercati stanno dando nuovamente fiducia al nostro paese sul lungo periodo, dal momento che a un rendimento più basso coincide un minor rischio emittente, e la speranza è che i tassi si fermino su questi livelli anche nei prossimi dieci mesi. Stando agli economisti di JPMorgan, i bond governativi dei paesi periferici dell’euro, in generale, continuano ad essere una scommessa.
> Titoli di Stato biennali: Italia nuovamente sopra la Spagna
Secondo Gianluca Salford, strategist per il reddito fisso del colosso bancario americano, come riporta CorrierEconomia, un successivo calo dello spread tra i titoli a dieci anni dei paesi del Sud Europa e il Bund tedesco potrebbe originare a fine 2014 rendimenti total return (cedola più guadagno in conto capitale) di circa il 6% per le emissioni decennali di Italia e Spagna e perfino superiori all’8% nel caso del Portogallo, mentre fra i paesi core, centrali, della zona euro le occasioni più convenienti convogliano sui titoli emessi da Austria e Olanda.
> Previsioni e consigli di diversi analisti su titoli di stato e obbligazioni
E sottolinea: “Questi guadagni potrebbero risultare ridimensionati, anche notevolmente, se si realizzerà la nostra ipotesi di un aumento del rendimento del Bund decennale tedesco, oggi di poco superiore all’1,6%, fino a una soglia del 2,25%. Perché una risalita del titolo tedesco implica un movimento verso l’alto anche degli altri decennali”.