Poco mosso il Nikkei (+0,36%) che archivia la seduta odierna a quota 14462,52 dopo che i prezzi si sono spinti fino ad un massimo a 14663, fallendo per il momento la ricopertura del gap ribassista del 14 marzo a 14790,48 punti. La candela disegnata oggi è un “doji”, caratterizzato da valori di apertura e chiusura praticamente coincidenti, ed è sinonimo di incertezza da parte del mercato. Per spazzare via i timori di nuo vi cali sarà necessario il superamento di area 15000 seguito immediatamente dalla rottura di 15380: in tal caso si potrebbe archiviare la fase di debolezza riattivando il cammino verso area 16000 spiega il report di Fta online. Nella direzione opposta la permanenza al di sopra dei 14000 punti rimane un requisito fondamentale per sperare in una reazione.
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Discese sotto questo riferimento, dove si colloca il 61,8% di ritracciamento del rialzo partito lo scorso giugno, rischiano invece di ampliare la portata della correzione verso 13613, per la copertura del gap rialzista del 3 settembre, preludendo al ritorno sui minimi di giugno, a 12415.
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Poco sotto la parità invece il Topix che si è attestato a 1164,33 punti (-0,14%). Sul versante macroeconomico, il Ministero delle Finanze giapponese ha reso noto questa mattina il dato relativo alla Bilancia Commerciale. Nel mese di febbraio il deficit si è attestato a 800 miliardi di yen, in calo rispetto ai 1790 miliardi rilevati in gennaio ma superiore ai 590 miliardi stimati dagli analisti. Crescono meno del previsto le esportazioni, aumentate del 9,8% a fronte di un incremento atteso del del 12,4%. Le importazioni sono aumentate del 9% a fronte di una crescita prevista pari al 7,4%. Il Ministero dell’Economia, del Commercio e dell’Industria giapponese ha reso noto che l’Indice delle Attivita’ Industriali in gennaio e’ cresciuto dell’1,0%, dopo un decremento dello 0,1% rilevato in dicembre.