La Corte Costituzionale tedesca ha risolutivamente approvato, per parte tedesca, il fondo anticrisi permanente europeo Esm (Europea stablility mechanism).
Considerando che è ideato in modo tale da “preservare l’autonomia di bilancio del Bundestag”, i giudici costituzionali hanno di nuovo chiesto al governo di interessare il Parlamento sulle questioni inerenti a questa materia.
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Hanno stabilito che i versamenti fatti al Esm dovranno essere immessi nelle previsioni delle leggi di Bilancio, non ammettendo che possano essere fatti passare con procedure di urgenza senza voti assembleari. “Il Bundestag resta l’istituzione dove si decidono entrate e uscite, anche per quanto attiene agli impegni internazionali ed europei”, ha affermato il presidente della Consulta teutonica, Andreas Vosskulhe.
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La Germania con 190 miliardi di euro, prima economia dell’Unione europea, è il primo contributore a questo fondo anticrisi, che avrà una capacità operativa da 500 miliardi di euro e che in parte è stato già utilizzato per il salvataggio delle banche spagnole.
La Corte costituzionale tedesca ha quindi rigettato i ricorsi fatti contro il Meccanismo di stabilità europea Esm, ovvero il Fondo Salva-stati. La Corte costituzionale si era già espressa positivamente nel settembre 2012, e oggi il giudizio ”da’ il via libero definitivo”. Più di diecimila cittadini tedeschi, fra partiti politici e associazioni e privati, avevano impugnato il meccanismo europeo nella fase più drammatica della crisi del’euro, contestando una lesa autonomia del Bundestag sul bilancio nazionale. La corte costituzionale tedesca ha evidenziato che l’autonomia del Bundestag tedesco resta sufficientemente garantita, sulle questioni di bilancio, pur stabilendo che l’Esm sia legittimo.