L’effetto di una crema antirughe non può essere rapportato all’effetto di un trattamento laser, di un lifting o di un intervento di chirurgia estetica. Partendo da questo presupposto l’Antitrust, con due contraddistinti provvedimenti, ha sanzionato per pubblicità ingannevole la società Estée Lauder con una multa di 400mila euro mentre ha accolto, dandoli obbliganti, gli impegni avanzati dal gruppo L’Oréal.
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Il primo procedimento si è svolto verso la società Estée Lauder per i messaggi pubblicitari della linea di prodotti Repairwear Laser a marchio Clinique emessi con più mezzi (internet, spot tv, stampa e confezioni): nei messaggi viene fatto un raffronto tra i risultati ottenibili con questi cosmetici (entro tempi enfaticamente determinati) e quelli legati a un trattamento di medicina estetica. L’Antitrust, spiega che tale raffronto, è realizzato in modo da spingere i consumatori all’acquisto, anche per i costi più bassi e per l’assenza di controindicazioni rispetto all’utilizzo del laser.
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Differente la conclusione del procedimento nei riguardi di L’Orèal «visto l’impegno assunto -riferisce l’Antitrust- nei confronti dell’Autorità di evitare, nell’ambito di future campagne pubblicitarie di tutti i propri prodotti cosmetici, qualsiasi raffronto tra l’efficacia degli stessi con trattamenti di altra natura, in particolare di medicina e chirurgia estetica». L’Orèal cambierà anche le campagne pubblicitarie e le confezioni dei prodotti della Revitalift Laser X3 l rimuovendo il rapporto al trattamento laser e le esaltazioni inerenti alle percentuali di miglioramento della pelle e dei tempi necessari per raggiungerlo. In conseguenza all’intervento dell’Antitrust la pubblicità diffusa in Italia potrà anche essere in parte diversa da quella diffusa in altri paesi.